Paul Crespel Photography
(TRADUZIONE IN ITALIANO SOTTO)
ENGLISH
I have been a photographer for over 45 years, extending over 5 decades and two centuries. I made my name in 1975, at the age of 16, with my photographic coverage of the “Point Law”, a Shell-Mex & B.P. coastal tanker that ran aground at full speed on the southwest of the island of Alderney on 15 July 1975. I scaled 60m cliffs in gale conditions to capture close-up shots of the helicopter and lifeboat rescuing the crew of 12. I was able to sell the photographs to many British newspapers, which were then further syndicated worldwide.
The “Point Law” experience enabled me to purchase my first serious camera, and sparked a passion for photography that grew over the decades. Numerous other scoops followed, especially involving sea rescues facilitated by my voluntary duties as a crew member of the Jersey all-weather lifeboat.
I continued to gain formal experience in large format, medium format and 35mm photography, using classic cameras such as Linhof, Hasselblad, Rolleiflex, Leica, Canon and Nikon, covering architecture, advertising, social photography, fashion and various other fields, but my real passion remained with photojournalism.
I am still a freelance and accredited press photographer, but I now spend most of my time as an amateur photographer, taking street photographs, which will be archived for future generations when they become “old” enough to have that fascination that only old photographs seem to have.
As an amateur street photographer I am no longer constrained by client expectations, and am able to enjoy the freedom of refusing to crop, straighten or use Photoshop on my images, and to strive for perfection at the point of taking the photograph, rather than take an average image and try to make it good using a computer.
I shoot street photography only in black and white, and the only adjustment I allow is contrast at the printing stage. I use a manual digital rangefinder camera for street photography with a fixed standard lens, so my legs are my zoom! I work very close to my “victims”. All of my street photographs are captured spontaneously, usually without the subject ever even realising their photo has just been taken, even though I will be typically only one or two metres away. My subjects are almost always unknown to me.
I believe that street photography is not art; it is documentary; it is an historic record for future generations. It is simply using a machine to mechanically record a view.
All of these photographs were taken in public places in Italy and Europe during the last few years, and are mostly of the people of the cities of Verona and Milan going about their daily lives.
The camera is possibly the only machine in the world that can stop time.
Paul Crespel, Verona 2013
ITALIANO
Sono fotoreporter da oltre quarantaquattro anni, coprendo un arco temporale di cinque decenni e due secoli.
Mi sono fatto un nome nel 1975, a soli sedici anni, con un servizio fotografico sulla “Point Law”, una petroliera costiera che era finita in secca a piena velocità nel sud-ovest dell’isola di Alderney il 15 luglio 1975. Ero sceso scalando sessanta metri di scogli in condizioni atmosferiche proibitive per ottenere scatti ravvicinati dell’elicottero e della lancia di salvataggio mentre recuperavano e portavano in salvo le dodici persone dell’equipaggio.
In quell’occasione ero riuscito a vendere le fotografie a molti quotidiani britannici, e queste furono poi ulteriormente rivendute in tutto il mondo dalle agenzie di stampa.
L’esperienza della “Point Law” mi ha permesso di acquistare la mia prima macchina fotografica seria, e ha innescato una profonda passione per la fotografia che ha continuato a crescere nel tempo.
Sono seguiti numerosi altri scoop fotografici riguardanti soprattutto salvataggi in mare, facilitato dal mio lavoro come membro volontario dell’equipaggio della lancia di salvataggio estremo di Jersey.
Ho continuato a sviluppare esperienza nella fotografia in formato grande, medio e 35 mm, usando macchine fotografiche classiche come Linhof, Hasselblad, Rolleiflex, Leica, Canon e Nikon, occupandomi di architettura, pubblicità, fotografia sociale, moda e molto altro, ma la mia vera passione è sempre rimasta quella del fotogiornalismo.
Sono ancora oggi un fotografo di stampa freelance e accreditato; ma adesso mi godo per lo più la fotografia in modo amatoriale scattando fotografie di strada da archiviare per le generazioni future, quando le immagini risulteranno abbastanza vecchie per emanare quel fascino particolare che solo le foto “dei tempi passati” sono in grado di sprigionare.
Come fotografo di strada amatoriale non sono più vincolato alle aspettative dei clienti, e posso godermi la libertà di non tagliare, raddrizzare o usare Photoshop sulle mie immagini: cerco, invece, di ottenere la perfezione nell’attimo stesso in cui scatto ogni singola foto – non di ottimizzarla in seguito al computer, per rendere valido un risultato magari mediocre.
Scatto solo in bianco e nero, e l’unico aggiustamento che mi concedo è giocare sul contrasto in fase di stampa.
Per la street photography uso una macchina fotografica digitale a telemetria, completamente manuale con lenti fisse standard, in modo tale che le mie gambe siano il mio zoom!
Lavoro molto vicino alle scene che riprendo. Tutte le mie foto di strada sono “catturate” spontaneamente, e anche se di solito mi avvicino fino a uno o due metri spesso i soggetti nemmeno si accorgono di essere stati immortalati. La maggior parte di loro ignora di essere stata fotografata.
Credo che la street photography non sia un’arte; la considero un’attività documentaria, una registrazione del momento storico presente a vantaggio delle generazioni future. Consiste semplicemente nell’usare una macchina per fissare in modo meccanico qualcosa che si vede.
Tutte le foto di questo sito web sono state scattate in Italia e Europa - in posti pubblici - negli ultimi anni, e ritraggono per lo più persone di Verona e Milano nella loro quotidianità.
Spesso penso che la macchina fotografica sia la sola macchina al mondo capace di fermare il tempo.
Paul Crespel, Verona 2013